Mi chiamo Federica e vivo ai confini della realtà, tra il limitar del bosco e la noia di una città di provincia che si chiama Pordenone. Di giorno mi occupo di comunicazione e grafica, al calar del sole scrivo storie della buonanotte per la mia fanzine Pigiama Magazine

Non ho mai fatto veramente parte del mondo editoriale, se non per una breve collaborazione giornalistica con un quotidiano online, mentre frequentavo l'Università di Padova. Il mio interesse è sempre stato orientato verso il lifestyle - anche se devo ammettere che la cronaca nera non mi dispiaceva affatto - tanto che decisi di aprire una rubrica dedicata alla vita studentesca all'interno del giornale stesso. Ad un certo punto, però, un forte bisogno di indipendenza mi spinse ad aprire un blog tutto mio: un rudimentale e primitivo blog, nel quale avrei potuto raccontare tutto quello che volevo, senza adeguarmi ai temi e al tono di voce della rivista per cui scrivevo. Fu così che nacque Pigiama Magazine.

 Oggi, Pigiama è una pubblicazione indipendente, online e cartacea, dedicata ad arte, musica e cultura underground; una sorta di giornalino di lifestyle “alternativo”, immerso in atmosfere oniriche, notturne e un po’ stregate. Il titolo della testata suggerisce un approccio riflessivo, da leggere, per l’appunto, in pigiama (il capo d'abbigliamento più punk che abbiano mai inventato!) Tra le interviste a musicisti, illustratori, fotografi ed artisti, si mescolano tematiche femministe, approcci ecologisti ed attualità. Nel calderone non mancano storie personali, spiritualità ed un pizzico magia. 


Io sono la fondatrice, o mamma editoriale, di questa fanzine, che gestisco interamente da sola, come una specie di tuttofare creativo! Mi muovo nella dimensione DIY dell’autoproduzione, dove il ricavato è reinvestito per finanziare il progetto stesso. Sul sito web è disponibile un negozio dove dare supporto acquistando numeri cartacei, t-shirt, toppe e merchandise vario. Nonostante la mia deformazione professionale, non amo molto le strategie e, per questo progetto personale, ho scelto di essere libera di comunicare in modo spontaneo, o meglio, a cadenza lunatica.

Come ho già accennato, Pigiama muove i primi passi in uno spazio virtuale, ma sin dall’inizio, sapevo che il fascino esercitato della carta stampata mi avrebbe portata ad un qualcosa di fisico, solo che ancora non sapevo come. Il destino volle che finissi, per puro caso, al primo launch party di Chicks, la fanza femminista di Alice Franceschini. All’epoca studiavo Grafica a Venezia e stavo muovendo i primi passi nel design, sapevo a malapena cosa fosse una fanzine, e dall’incontro con Alice - che mi trascinò ai primi “mercatini” underground - capii molte cose e iniziò un bellissimo scambio culturale e personale. 

Tutt’ora non saprei definire se con questa mia zine si possa parlare di editoria vera e propria; anche se forse ho un’idea editoriale errata e connotata di antichi retaggi culturali, e non nascondo, visto che siamo in tema, che un giorno mi piacerebbe tantissimo pubblicare un breve romanzo dai risvolti inquietanti. Nel frattempo posso affermare con certezza che un buon progetto editoriale indipendente prende forma da passione e necessità di espressione, non senza la volontà di coinvolgere ed includere altre persone. Pigiama non sarebbe la stessa cosa senza tutti i talentuosi artisti e sognatori che ne fanno parte. 

Cercate sempre di coltivare collaborazioni, soprattutto se vivete in realtà provinciali che virano pericolosamente verso la chiusura mentale, perché insieme è possibile sentirsi parte di un qualcosa di più elevato ed ampio. 

Ah, e non dimenticate di sognare! 

Buonanotte.