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Il progetto Lök Zine è stato il frutto di un naturale moto creativo nato durante gli anni dell'università. Con gli altri redattori, più amici e passanti, ci riunivamo spesso in via dei Bibiena 19 a Bologna. Da questi incontri, molto affollati all'inizio (eravamo 22), è scaturito il nome Lök e una rivista di fumetto e illustrazione, aperta ad ogni ambito di cultura visiva. 

Dopo 10 anni siamo rimaste io (Elisa Caroli) e Lucia Manfredi, tanti del collettivo sono rimasti autori che collaborano per vari progetti.

Con Lök - cipolla in svedese - volevamo esprimere l'idea che la creazione artistica è il frutto di una sovrapposizione di visioni.

Ci occupiamo di illustrazione e fumetto, ma il processo produttivo tiene conto dei substrati delle altre arti come fotografia, grafica, pittura, scultura, ecc...

Lök Zine, come dicevo, è nato spontaneamente, non sapevamo cosa sarebbe diventato o cosa diventerà, ma mi sembra molto bello vedere che cresce con noi e che prende la forma delle esperienze che viviamo. Non saprei se avessimo sempre voluto farlo, ma non riesco a immaginare il nostro percorso artistico senza questo progetto, diciamo che abbiamo una sorta di simbiosi, come fosse qualcosa di vivente.

Nella vita io sono illustratrice e grafica freelance a Parigi e Lucia è Art Director jr e grafica per un'agenzia di comunicazione a Reggio Emilia. LökZine è il luogo dove sperimentare, divertirci, ispirarci, conoscere autori e produrre progetti svincolati da necessità commerciali. Io gestisco la comunicazione, l'organizzazione degli eventi e i contatti con gli autori, Lucia si occupa delle grafiche, delle traduzioni e delle questioni burocratiche. Inoltre entrambe disegnamo per il progetto, mettendoci sullo stesso piano dei nostri collaboratori.

I progetti che sviluppiamo sono in primis la rivista omonima che è annuale e ci permette di fare il punto su cosa succede attorno a noi, ci ispira come autrici e rappresenta una sorta di manifesto tramite cui esprimiamo le nostre idee (abbiamo parlato di resistenza, genere e altri temi caldi su cui vale la pena creare un dialogo). Oltre alla rivista ci occupiamo di libri, fanzine digitali e non, stampe d'arte, serigrafie e progetti in risograph. Un progetto editoriale prende forma, come già detto, da una necessità creativa, poi è necessario avere molta passione, un po' di tempo in più e tantissima costanza, tutte cose che abbiamo imparato negli anni. 

La parte economica del progetto è un tasto dolente come in gran parte delle realtà autoprodotte, ma avendo un buon bacino di lettori riusciamo a sostenere il progetto senza perdere la qualità. La partecipazione ai festival copre gran parte delle spese di stampa, a volte diamo contributi simbolici agli autori e cerchiamo sponsor per creare una sinergia sia economica che qualitativa.

Per quanto riguarda la comunicazione abbiamo iniziato sin da subito ad approcciarci ai social media, cerchiamo di esser presenti su più piattaforme possibili e creiamo un feed costante per presentare al meglio i nostri sforzi, ma anche e soprattutto quelli degli autori che credono nel nostro progetto. Ad ogni uscita prepariamo una cartella stampa più dettagliata possibile da diffondere con i blog e le riviste di settore, inoltre mandiamo una newsletter ogni 3 mesi circa.

L'autoproduzione è ciò che ci completa come autrici e tutta la fatica, anche se non retribuita, ci rende persone più curiose e creative.