Ciao, questo è un interrogatorio condotto da Qualcuno alla redazione di CTRL.

Non sappiamo se a condurlo sia un poliziotto buono, un poliziotto cattivo, tutti e due insieme, tutti e nessuno. Comunque questo è il verbale.

Qualcuno: Chi siete? Identificatevi.
Redazione: Siamo CTRL. In redazione eravamo in 4, da poco siamo in 8.

Q: Fuori i nomi!
R: Giulia Callino, Nicola Feninno, Chiara Generali, Davide Gritti, Valerio Millefoglie, Alessandro Monaci, Michele Perletti, Nicolò Tabarelli.

Q: Quando siete nati?
R: Nel 2009, a Bergamo. Ma eravamo molto diversi da quello che siamo ora. Eravamo una piccola fanzine tascabile, in cui trovavi gli eventi della città e degli approfondimenti difficilmente etichettabili, diciamo “irregolari”.

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Q: Ora che cosa fate?

R: Facciamo reportage narrativo e fotografico. Raccontiamo storie vere di persone e luoghi fuori dai radar…

 

Q: Mmmh…

R: Sono storie laterali, oblique, marginali, periferiche. Le facciamo raccontare a scrittori e fotografi. E lo facciamo in due modi: con una collana di libri, per ora ne pubblichiamo uno all’anno, da poco abbiamo chiuso una trilogia…

 

Q: Poi ci arriviamo, a questa trilogia; non correte e proseguite con ordine.

R: Ok, scusi. Dicevamo: oltre ai libri di carta, pubblichiamo reportage anche sul nostro sito, www.ctrlmagazine.it. Quindi, siamo sia una casa editrice che una rivista. Tutto con un’unica redazione. I nostri libri sono distribuiti (cioè, ce li distribuiamo da soli) in 148 librerie in tutta Italia, al momento.

Q: Ora diteci pure di questa trilogia.
R: Si chiama “Trilogia normalissima”. Si è aperta nel 2019 con “Gli ultrauomini”, in cui abbiamo raccontato storie di terrestri d’Italia che – in un modo o nell’altro – sono in contatto con altre dimensioni. Nella primavera del 2020 – complicata, complicatissima primavera – siamo usciti con “I dimezzati”: storie vere di uomini e donne a metà. Da pochissimo, aprile 2021, abbiamo pubblicato “Gli estinti”, anime e luoghi che furono e che sono.

Q: Chi sono i normalissimi?
R: Eh, bella domanda.

Q: Vediamo se trovate una bella risposta.
R: Conosce Michael Collins?

Q: Sono io che faccio le domande.
R: È morto da poco. È nato a Roma nel 1930. Era il terzo uomo a bordo dell’Apollo 11. Mentre gli occhi di tutti il mondo erano puntati su Armstrong e Aldrin che muovevano i primi passi sulla Luna e consegnavano agli annali le loro frasi a effetto, lui vagava intorno a quella immensa palla, in un silenzio perfetto, lontano dai riflettori, lontano dai radar. È stato l’essere umano che si è spinto più lontano dalla superficie terrestre. Eppure, nonostante questa impresa epica (e diremmo pure poetica) è sempre restato tutto sommato lontano dalla fama, dalla conoscenza presso il grande pubblico. Ecco, lui è il nostro normalissimo di riferimento. Il santo patrono. Il nume tutelare della nostra “Trilogia normalissima”.

Q: Bene. Dopo tutto questo lirismo, parliamo di soldi. Come sopravvive CTRL?
R: Sopravvive vendendo libri.

Q: Ahahahahah!
R: Certo, nessuno di noi si paga l’affitto (ma nemmeno le bollette) con CTRL. Ma il progetto si auto-sostiene, senza sponsor o altri tipi di fondi.

Q: E voi come vivete?
R: Facendo altri lavori. C’è chi lavora in ambito editoriale. Chi fa l’artigiano. Chi un dottorato in Sociologia. Qualcun altro ha la partita IVA e si barcamena tra editoria, copywrting, comunicazione. Pensi, uno dei redattori riesce perfino a mantenere un figlio scrivendo. Per tutti, però, CTRL è il progetto a cui si dedicano le migliori energie. Qui ci sentiamo liberi di sperimentare, di dare il meglio fregandocene delle leggi di mercato. Sa perché? Perché ci divertiamo. E perché il mercato editoriale – per come funziona ora – è per certi versi ridicolo, per altri inquietante.

Q: Eh, quanta acredine! Spiegatevi meglio.
R: È semplice, in fondo. È una questione di miopia. Il mercato è dopato dai meccanismi della distribuzione, che funzionano come un nodo scorsoio. Per capire quello di cui stiamo parlando, le consigliamo la lettura di questo articolo, è tutto spiegato bene in poche righe: https://antoniotombolini.com/il-circolo-vizioso-delleditoria-libraria.

Dunque, mercato dopato che si tramuta in un’inutile sovrapproduzione di libri, con la qualità che si abbassa. Poi si dice che la gente non legge più….

Q: Quindi è colpa della gente?
R: No. Per noi è l’opposto. Il problema è complesso, non siamo degli sprovveduti. E ci rendiamo conto che sviscerarlo in poche parole non è semplice. Ma una cosa semplice da dire è questa: noi abbiamo stima e amore per i nostri lettori. Produciamo i nostri libri pensando che chi se li troverà tra le mani è qualcuno di più intelligente, sensibile, coraggioso, sperimentatore di noi. È semplice, basta avere questo in testa; e cambia tutto.

Q: Si, vabbè, ecco gli idealisti! Gli inseguitori degli astratti furori!
R: Bo, forse. Però ci piace molto la materia; il vino in particolare.