Hapazard Glimpses of Light and Hushed Sights - Fortuiti scorci di luce e Vedute taciturne

Un progetto editoriale a cura di Libri Finti Clandestini
Fotografie di Amelia Dely e Tanguy Bombonera

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La prima figura umana catturata da una macchina fotografica fu un errore. Era il 1838 e Louis Daguerre era intento a catturare una vista di una strada di Parigi. Mentre i carri guidati da cavalli e il traffico pedonale risultavano troppo rapidi per essere catturati dalla tecnologia del tempo, un uomo intento a lucidarsi gli stivali era rimasto fermo abbastanza a lungo perché la sua immagine venisse impressa sulla pellicola. Da allora la fotografia si è evoluta fino ai sistemi immediati e programmabili propri del digitale che tutti noi oggi conosciamo.

C’è chi però, come Amelia Dely e Tanguy Bombonera, ha deciso di tornare a sperimentare su quel senso di incertezza, improvvisazione e fortuna propri dell’analogico, e dei suoi errori.

Hapazard Glimpses of Light and Hushed Sights - Fortuiti scorci di luce e Vedute taciturne è il progetto realizzato in collaborazione con Libri Finti Clandestini utilizzando pellicole scadute agli inizi del 2000.

Partendo dal concetto di doppia esposizione, i due fotografi hanno scattato diverse fotografie tra Lombardia, Lecce, Piemonte e Liguria sullo stesso rullino, ma con due macchine fotografiche diverse. Il rullino 35mm è stato prima impresso da Amelia Dely che ha scattato con una Contax 159 poi riavvolto e utilizzato da Tanguy Bombonera (già al fianco di LFC per la documentazione della residenza a Centrale Fies in collaborazione di 5xletterpress e lo DEM) per essere ricaricato su una View-Master Personal Stereo Camera a due obiettivi, riscattato e dunque sviluppato.

Hapazard Glimpses of Light and Hushed Sights - Fortuiti scorci di luce e Vedute taciturne

I risultati degli otto rullini in totale sono un libro realizzato – per ora in sole tre copie – dal collettivo milanese a cavallo tra libro d’artista, libro fotografico e libro pop up. Al suo interno una serie di scatti nati da sovrapposizioni talvolta casuali altre volte pensate, capaci di esplorare la transitorietà della visione e del ricordo. Lontani dall’intento di dare della realtà un’immagine stabile, documentativa, Dely e Bombonera condivido con lo spettatore/lettore una visione mutevole e frammentata nella quale poter rintracciare storie, rimandi visivi e ricordi.

Nel suo testo di accompagnamento al progetto James Bradburne, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ne parla come di “Accostamenti inaspettati, tonalità sorprendenti, relazioni mutevoli tra forma e colore rendono il loro lavoro eccezionale - un bastone da rabdomante per l’esperienza onirica”.

Come in un ricordo sfocato, fatto di memorie autonome talvolta collegate altre volte riassemblate in modo non consono all’evento, il risultato è una narrazione che assume di volta in volta, di sguardo in sguardo, letture e significati diversi. A dare ulteriore forma a questa stratificazione e sovrapposizione è la struttura del libro stesso, assemblato e rilegato a mano progettato con inserti di carte translucide e strutture pop up minimali che ricordano il processo operativo di “esposizione multipla” adottato dai due fotografi.